La tiroide è una piccola ghiandola endocrina che viene stimolata a produrre principalmente due ormoni a partire dall’ormone tireostimolante (TSH) rilasciato dall’ipofisi: la triiodiotironina o T3 e la tiroxina o T4.
Funzioni della tiroide
Controlla molte delle funzioni del nostro corpo (peso corporeo, temperatura corporea, battito cardiaco, vista, massa muscolare, ciclo mestruale, stato mentale, cute e capelli).
Patologie della tiroide
Ipertiroidismo: la tiroide produce troppo T3 e T4. L’ipertiroidismo causa una serie di sintomi come nervosismo e ansia, iperattività, perdita di peso, aumento dei battiti cardiaci. La causa più comune è il morbo di Basedow-Graves, una malattia autoimmune.
Ipotiroidismo, se la produzione di ormoni tiroidei è insufficiente. Il quadro è caratterizzato da stanchezza, intolleranza al freddo, ridotta capacità di concentrazione, incremento di peso e senso di gonfiore. La forma più frequente è la tiroidite di Hashimoto.
Lo iodio: un minerale prezioso
Per produrre gli ormoni tiroidei, la tiroide ha bisogno di un minerale, lo iodio, che il nostro organismo deve assumere con la dieta.
Tra i diversi principali fattori di rischio per lo sviluppo di una patologia tiroidea c’è l’assunzione di poco iodio attraverso l’alimentazione o, al contrario, l’uso eccessivo di integratori a base di iodio.
Lo iodio è presente nel sale iodato, nel pesce e in molti frutti di mare. Inoltre, la tiroide necessita di un aminoacido, la tirosina, che l’organismo può sintetizzare a partire da un aminoacido essenziale, la fenilanina, contenuto negli alimenti proteici, come la carne, il pesce, le uova e i legumi.
Fabbisogno di iodio
Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) il fabbisogno giornaliero di iodio degli adolescenti (11-17 anni) è di circa 130 microgrammi, per gli adulti circa 150 microgrammi. Per le donne in gravidanza tale quantità aumenta sensibilmente sfiorando i 175 microgrammi, sino a raggiungere circa i 200 microgrammi al giorno durante l’allattamento.
Raccomandazioni alimentari
Lo iodio introdotto con gli alimenti non basta a soddisfare il fabbisogno giornaliero, quindi il ricorso al sale iodato è consigliato. Si raccomanda di mantenere il consumo giornaliero di sale sui 3-5 grammi.
Per prevenire le patologie legate a un cattivo funzionamento della tiroide è raccomandabile introdurre nella dieta gli alimenti che maggiormente contengono iodio, così come moderarne il consumo in caso di ipertiroidismo.
Alimenti contenenti iodio
- Sale iodato: utilizzandone 5 grammi al giorno (massimo consentito per un adulto) apporta circa 160μg di iodio.
- Pesce di mare (baccalà, merluzzo, sgombro, sardine, alici, ecc…): 80-100μg per 100g di peso fresco.
- Crostacei (gamberi, mazzancolle, astici, aragosta, granchi, ecc.): circa 300μg per 100g.
- Latte e yogurt: 10-20μg per 100g.
- Uova: 9μg per 100g.
- Carne e cereali: 5μg per 100g.
Alimenti “nemici” dello iodio
Gli alimenti cosiddetti “gozzigeni” apportano sostanze in grado di interferire con il metabolismo dello iodio. Ritroviamo tali elementi nella famiglia delle crucifere (cavoli, broccoli, rape, verza, crescione, rucola, ravanello, rafano) e nel latte delle vacche nutrite con questi vegetali. Il loro consumo moderato all’interno di una dieta variegata non causa il manifestarsi di una disfunzione a livello della tiroide, ma potrebbe modificare l’effetto della terapia medicinale o ormonale in presenza di distiroidismo accertato.